Il Guatemala non è un Paese per donne.
Dal 2000 ad oggi abbiamo potuto constatare in prima persona ciò che le allarmanti statistiche sul Guatemala dicono da sempre: le donne, le bambine e le ragazze, soprattutto se indigene, vivono gravissime situazioni di disagio, oppressione e violenza.
La tratta sessuale, la maternità precoce, la discriminazione sono tutti fenomeni figli della povertà e dell’analfabetismo che rendono le donne – fin da giovanissime – vittime di ogni tipo di sfruttamento. In Guatemala, ogni ora una ragazza è vittima di violenza. Nel 2011, l’analfabetismo tra le donne indigene era del 48%, contro il 19% delle donne non indigene, a causa di discriminazioni nell’accesso al sistema educativo, così come accade anche nel sistema sanitario e nel mercato del lavoro.
Le donne sono dunque la fascia più povera e meno tutelata della popolazione. L’impossibilità di conseguire una valida formazione scolastica non soltanto compromette la libertà di queste donne e il loro diritto alla conoscenza, ma soprattutto le relega in disparte in ogni contesto della vita sociale, dal settore lavorativo a quello politico, dai servizi sociali all’assistenza sanitaria.
Forti di anni di esperienza al fianco della popolazione Maya e per far fronte a questa drammatica realtà, nel 2009 abbiamo lanciato il Progetto LEI È, che si compone di tre aspetti principali:

PROTEZIONE
Per le donne, ragazze e bambine vittime di abusi e violenze, tratta, sfruttamento, discriminazione

SOSTEGNO
Promozione del ruolo della donna attraverso un progetto di imprenditoria tutto al femminile

FORMAZIONE
Incontri con le famiglie su educazione sessuale, igiene, salute e maternità consapevole