La crisi non deve fermare la solidarietà
Due anni di pandemia, quattro mesi di guerra e tutto quello che ne consegue: rincaro prezzi, perdita di posti di lavoro e incremento del tasso di povertà, mentre la svolta verso il “green” e la sostenibilità per far fronte ai cambiamenti climatici, come siccità e inondazioni a cui assistiamo ogni giorno, sta scomparendo per lasciare di nuovo spazio al carbone.
Questa crisi sembra peggiore delle altre, peggiore di quella del 2008, di cui tra l’altro percepiamo ancora le conseguenze. Non riusciamo a scorgerne la fine, la luce dopo il tunnel, non vediamo un significativo calo dei contagi di Covid 19 o la cessazione delle ostilità in Ucraina.
Sicuramente molti aspetti di questa crisi non dipendono da noi, gente comune, eppure noi crediamo di poter fare comunque qualcosa. Non ci arrendiamo!
Abbiamo un’arma molto potente, noi donne e uomini del mondo, noi persone comuni che subiscono le prepotenze dei più potenti: LA SOLIDARIETÀ. Questa ha cambiato il corso della storia prendendo forma attraverso le Organizzazioni di Società Civile, che ne fanno le veci a livello operativo.
L’Ucraina ha visto una solidarietà importante: donazioni di alimenti, vestiti, medicine, accoglienza in tutti i Paesi europei, che non fermeranno la guerra, ma allevieranno le sofferenze di questo popolo colpito dalla guerra. È la prova concreta che le persone sono solidali, pronte a fare di tutto per salvare il vicino europeo. Meraviglioso.
Ma stiamo attenti a non dimenticarci di Africa, Asia, America, dei migranti che arrivano dal Mediterraneo o dell’improvvisa violazione dei diritti umani in Afghanistan.
Sono meno biondi e più abbronzati? Gli occhi e le labbra più grandi?
Siamo tutti uguali, abbiamo gli stessi sogni e gli stessi incubi, gli stessi desideri e le stesse paure. Ogni persona che scappa dalla guerra è traumatizzata e ha urgente bisogno di aiuto, ogni persona che si trova in condizione di disagio e povertà ha il diritto di essere aiutata, proprio perché viviamo in un sistema che arricchisce i pochi ricchi e logora i tanti poveri. Noi stessi dobbiamo provvedere alla distribuzione della ricchezza, perché crediamo nella giustizia sociale, nell’uguaglianza, nei diritti umani inalienabili di ogni individuo.
Sappiamo che ognuno di noi sta passando un periodo complicato e di preoccupazione ma ti chiediamo di non dimenticarti del resto del Mondo, del Guatemala in particolare che è il Paese che hai scelto di sostenere.
Lo chiediamo a te perché sappiamo che hai un cuore grande, che crede nei nostri progetti.
Lo staff di Sulla Strada