Settimana Civica, dal 19 al 25 aprile 2021
Per rafforzare e favorire l’educazione civicaAnche l’Associazione Sulla Strada partecipa alla diffusione dell’iniziativa Settimana Civica “Noi come cittadini. Noi come popolo” dedicata alla memoria di Luca Attanasio.
E lo facciamo perché siamo consapevoli – per la storia che abbiamo – che solo un’educazione molto più integrale di quella puramente scolastica, istituzionale (programma di studi ministeriale), costruirà persone e comunità responsabili del mondo in cui tutti insieme viviamo.
Due esempi:
1) Nella nostra scuola in Guatemala, la “Escuela Abuelita Amelia Pavoni” (per saperne di più clicca qui), grazie all’educazione civica, i bambini hanno sviluppato tantissimo la consapevolezza di appartenere ad una società molto più grande di quella solamente familiare o del villaggio dove vivono.
Ciò che maggiormente mi ha toccato e mi ha commosso (e intristito!) quando sono stato laggiù a gennaio, è stato l’incontro con i pochi bambini che vivono vicino alla nostra scuola, perché la loro domanda ricorrente è stata: “quando torneremo ad essere tutti insieme?”. Quasi che il bisogno di stare insieme con tutti gli altri, bisogno sempre appagato quando c’era la scuola, ora, da ben più di un anno, è stato frustrato e diventa frustrante.

E io mi sono chiesto angosciato: in quanti di questi bambini, per la povertà culturale della famiglia e la pressione a lavorare a spron battuto, quel bisogno starà scomparendo, o è già scomparso, dai loro orizzonti?
Allora comprendo bene che se l’educazione civica non inizia già nella famiglia, con molta difficoltà attecchirà solo per un suo approccio a scuola.
E ho capito che l’educazione civica è il solo cammino che porta alla costituzione di un vero e proprio “popolo”, non succube di populismi che li condizionano, ma protagonista e generatore di una classe politica che favorirà la loro partecipazione sociale.
Per me è particolarmente significativo e rivelatore il detto che ho trovato fra gli zapatisti in Messico:
“AQUÍ EL PUEBLO MANDA Y EL GOBIERNO OBEDECE”
(QUI IL POPOLO COMANDA E IL GOVERNO OBBEDISCE)
Naturalmente bisogna inquadrare questo concetto nel più ampio contesto di un popolo (quello maya del Chiapas, Messico) che ha sofferto molto per l’oppressione di chi lo sfruttava e ha lottato duro – e continua a lottare – per i propri valori, tanto da raggiungere una sua propria autonomia, che difende giorno per giorno.

2) Dopo quasi vent’anni di missioni mediche in Guatemala, possiamo ben dire che nel mondo ci sono generazioni intere di personale medico, infermieristico e di supporto che hanno affinato sempre più il loro sentimento di “cittadinanza globale”, a partire sempre dal servizio da dare a chi è in difficoltà, non importa la nazionalità che porti stampata sul passaporto ma solo la sofferenza che porta impressa sul suo volto umano e nel suo cuore. Ecco perché ci dobbiamo difendere dai populismi e dai nazionalismi, che fanno raggrinzire il cuore e la mente come prugne secche e ci si ritrova ad essere meschini e duri nei sentimenti.
Tutti questi volontari, una volta scoppiata la pandemia si sono ritrovati in prima linea, a loro rischio e pericolo, a prestare il loro servizi negli ospedali per soccorrere e salvare quanti più possibili malati di Covid. Hanno dato altissime testimonianze di senso umano e, ancora una volta, uno dei traguardi più alti raggiunti è stato proprio l’unione empatica fra chi soffriva e chi alleviava quelle sofferenze e trasmetteva speranza.
Il senso civico salva vite umane!
Ecco perché l’iniziativa della Settimana Civica (per saperne di più clicca qui) si può facilmente sintetizzare con questo motto:
NON SOLO ABITANTI della terra, MA CITTADINE E CITTADINI del mondo, PER DIVENTARE POPOLO!