Inizia il nuovo anno scolastico

Ma senza gli studenti

Il 23 febbraio 2021, con un mese di ritardo rispetto al solito, il Guatemala ha ufficialmente dato inizio al nuovo anno scolastico.

Ricomincia la scuola, dunque, ma in che modo? Non è specificato.

I maestri e i dirigenti scolastici hanno il compito di avvisare i loro alunni: “noi siamo a scuola, se ve la sentite di venire siamo qui”.
È una situazione paradossale, che evidenzia tutto il distanziamento tra le istituzioni e la popolazione, soprattutto la popolazione più povera, quella delle aree rurali.

Eppure dovremmo festeggiare! Un mese fa il nostro presidente e fondatore Carlo Sansonetti è dovuto partire d’urgenza per il Guatemala a causa di alcune dichiarazioni del Ministero dell’Educazione e del Comune di San Raymundo: entrambe le istituzioni, infatti, ci avevano fatto sapere che non sapevano se avrebbero riconfermato gli insegnanti che, ogni anno, forniscono alla nostra scuola. “Per mancanza di fondi”, ci hanno fatto sapere.

Ma noi sapevamo che la verità era un’altra, ce lo ha raccontato Carlo nell’articolo scritto al suo ritorno. Clicca qui per leggerlo.

Non ci siamo arresi, ci siamo rifiutati di ricoprire un ruolo che non ci spettava e abbiamo, invece, preteso che chi di dovere si prendesse le sue responsabilità.

Scuola liberatoria

Dopo un lungo braccio di ferro, possiamo finalmente dire che ce l’abbiamo fatta: ognuna delle parti in gioco si è presa l’incarico di fornire gli insegnanti nelle quote che erano state già decise: il Ministero dell’Educazione ha assunto 3 maestri, il Municipio di San Raymundo altri 3 e noi di Sulla Strada ne abbiamo riconfermati 2.

Ma non possiamo ancora gioire perché l’anno scolastico è iniziato ma i bambini sono ancora nelle loro case. Da parte del Ministero, infatti, manca ancora il via libera ad accogliere gli studenti nelle scuole.

C’è grande confusione, anche all’interno del corpo docenti, e mancano direttive chiare dalle istituzioni. Capiamo benissimo le difficoltà del momento, le stiamo vivendo anche noi, qui in Italia, e sappiamo che la situazione socio-economica del Guatemala è un ulteriore ostacolo a trovare soluzioni alternative.

Ma non possiamo che sentirci amareggiati davanti a decisioni prese senza tenere in conto la maggioranza della popolazione del Paese, che vive in povertà, in zone rurali, senza accesso a mezzi e servizi e senza alcuna possibilità di svolgere la Didattica a Distanza.

Noi continueremo a vigilare, a offrire il nostro supporto, a contribuire come possiamo. Siamo presenti al Villaggio La Granadilla grazie al lavoro instancabile dei nostri collaboratori e dei nostri maestri che continuano a offrire sostegno alle famiglie, a domicilio.

E vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi.

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