La forza della comunità

Il 7 maggio 2020, in piena emergenza Coronavirus, il villaggio La Granadilla è stato sconquassato da una violenta esplosione. All’alba, in una casa molto vicina alla nostra scuola – in quel momento fortunatamente chiusa a causa della pandemia da Covid-19 – stavano lavorando nella costruzione dei fuochi d’artificio. Qualcosa è andato storto e la polvere da sparo si è accesa come una miccia.

La violenza dell’esplosione si è ripercossa anche sulla casa accanto, dove vive una nostra ex allunna, sola con 5 figli, che lavora come bidella nella scuola Abuelita Amelia Pavoni. Uno dei suoi figli, un bambino di appena cinque anni, è rimasto gravemente ferito ed è stato portato subito in ospedale, dove è rimasto un mese intero. Ora, finalmente, è tornato a casa!

La famiglia direttamente interessata, invece, ha subito delle perdite: il padre non è riuscito a sopravvivere mentre le due figlie grandi, rimaste ferite nell’esplosione, si sono riprese e sono tornate al villaggio. La casa è rimasta fortemente danneggiata dall’esplosione ma la comunità, con il sostegno di Sulla Strada, ha già provveduto a effettuare le riparazioni necessarie. Ma cosa succede in una famiglia dopo un incidente così traumatico? Davvero ricominceranno a costruire fuochi d’artificio?

Purtroppo la povertà porta con sé la tentazione dell’immobilità. Ancora nel villaggio ci sono alcune famiglie restie a inviare i figli a scuola perché non credono nella possibilità di costruirsi una vita alternativa, non hanno la fiducia necessaria per avviare attività diverse dalla costruzione dei fuochi d’artificio: per questo è fondamentale la continua presenza del nostro staff locale, che fa visita nelle case anche in questo periodo di isolamento. Portano aiuti alimentari, essenziali per combattere la denutrizione (nemico principale dei bambini dal momento che, non potendo venire a scuola, non stanno ricevendo i pasti della nostra mensa), e al tempo stesso diffondono informazioni preziose su come difendersi dal Covid-19, sull’importanza di continuare a stimolare i bambini a leggere, a studiare, a fare di conto, sulla necessità di organizzare la loro vita in maniera differente, promuovendo attività lavorative diverse dalla costruzione dei fuochi d’artificio!

In questo periodo, inoltre, lo staff di Sulla Strada in Guatemala ha “adottato” i figli della nostra ex alunna, i fratellini di Juanito, il bambino rimasto ferito nell’esplosione, e se ne è preso cura mentre la mamma era in ospedale a vegliare sul figlioletto ferito. Per un mese hanno vissuto insieme, come una famiglia, riuscendo a ricreare l’atmosfera di protezione tanto importante per la serenità dei bambini!

 

La forza della comunità sta proprio in queste piccole cose: quando le difficoltà del singolo diventano problemi di interesse collettivo, si ricercano le soluzioni nella disponibilità di ognuno e nessuno si sente più solo.
Anche per questo abbiamo adottato un motto, in questi mesi di emergenza globale: andrà tutto bene solo se andrà bene per tutti!

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