Giornata della terra
Oggi è la giornata mondiale della Terra e noi siamo costretti a stare dentro le nostre case.
Chissà, forse è un bene per la Madre Terra che sia così. Sta rinascendo in questi tempi la nostra Madre Terra, sta recuperando le sue forze. Sembra recuperare la sua armonia.
Per troppi decenni la si stava deturpando, violando, distruggendo.
Oggi la Madre Terra finalmente riposa e nel riposo ritrova forze, recupera risorse.
In questi vent’anni di missione in America Latina, siamo stati alla scuola delle popolazioni originarie di quelle terre. La prima cosa che abbiamo capito è che ci stiamo perdendo il meglio della vita, cioè l’armonia con il resto del cosmo e l’armonia fra noi.
Forse la maggior parte di noi vive dentro una città, ma oggi, se ne abbiamo l’opportunità, dedichiamo mezz’ora a un “silenzio contemplativo”, davanti a foto e piccoli documentari sulla Natura. Stiamo in silenzio davanti a un bosco e agli animali che lo abitano; davanti all’acqua che viene abbondante nella pioggia, nei fiumi e nel mare; davanti alle foglie e agli alberi caduti, che donano se stessi perché la terra continui a vivere; stiamo in silenzio davanti al cielo terso e al sole, alle nuvole bianche e a quelle nere, alle stelle e alla luna.
In silenzio, per ascoltare tutti loro, che parlano con le loro voci e imparare così anche la loro lingua…

Ascoltiamo dunque quelle popolazioni che ancora vivono il dialogo con la Natura:
“Gli anziani Dakota erano saggi. Sapevano che il cuore di ogni essere umano che si allontana dalla natura si inasprisce. Sapevano che la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi e per tutto ciò che cresce, conduce in fretta alla mancanza di rispetto per gli uomini. Per questa ragione il contatto con la natura, che rende i giovani capaci di sentimenti profondi, era un elemento importante della loro formazione.”
“Ovunque, tra il nostro popolo, si pensa che il Creatore e tutta la Creazione sono un unico, vasto e santo mistero. E questo mistero può parlare ai nostri cuori se noi siamo preparati e se ascoltiamo… Sapete che gli alberi parlano? Essi lo fanno! Parlano tra di loro e loro vi parleranno se solo voi li ascoltate. Il guaio dei bianchi è che loro non ascoltano! E così non hanno mai ascoltato gli indiani, come non ascoltano le altre voci della natura…”.