Nell’associazione Sulla Strada c’è un rituale da sempre: dopo 3 anni consecutivi di missione in Guatemala si ha diritto alla felpa dell’Associazione. Non è in vendita, bisogna guadagnarsela. Ci piace questa tradizione e ne andiamo gelosi: della tradizione e soprattutto della felpa.

La portiamo in missione in Centro America e ovunque andiamo a lavorare. Io ce l’ho da tanti anni ed è ancora molto bella.

Da febbraio però la uso anche per andare a lavoro al Centro Prima gli Ultimi perché quando mi fermano i carabinieri dimostro, anche con la maglietta e la felpa, che faccio parte di quella moltitudine di gente che, come può, si occupa di arginare gli effetti devastanti del virus che ci terrorizza tutti.

Ieri, mentre mi preparavo per andare al lavoro ho pensato che mai, mai nella mia vita avrei pensato di doverla usare in missione in terra mia.

Nei mesi scorsi, al Centro Prima gli Ultimi, venivano per l’aiuto alimentare qualche italiano e tanti originari di altri paesi. Negli ultimi tempi invece arrivano le persone che fino a poco tempo fa incontravo alla fermata dell’autobus, alla posta o in banca. Persone che avevano un lavoro, che avevano un negozio, persone come me, fortunate perché non mancava loro nulla per andare avanti degnamente.

Tutte queste persone si sono ritrovate all’improvviso senza nulla da portare in tavola. È spaventoso!

Al Centro Prima gli Ultimi le attività principali sono ormai la distribuzione di cibo e l’ascolto, al telefono, delle persone che si trovano in difficoltà. Queste difficoltà sono le paure delle persone anziane, sole, che non riescono a capire bene che succede ma sono terrorizzate da quello che dice la TV, che le indica come principali bersagli del virus. Sono le donne che vivono in casa con un virus ancora più mortale, che uccide prima l’anima e spesso anche il corpo: un marito violento con loro e con i figli. Ve l’immaginate stare chiuse in casa con un mostro del genere?

Intanto la felpa si sta sporcando, si sta consumando per l’uso… È sempre più bella e ne sono sempre più gelosa. È calda, mi ci rifugio mentre penso al freddo che, qui a Orte, è tornato prepotente nell’aria. E penso a quanti – troppi! – non hanno possibilità di scaldarsi: ogni giorno si rinnova in me la certezza di essere sulla buona strada, al fianco degli utlimi. Solo lì potremmo camminare, solo lì c’è posto per un’associazione come la nostra!

 

È sempre più bella la mia felpa, è sempre più bella l’Associazione Sulla Strada.

 

Lorella Pica
Coordinatrice Sulla Strada

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