Non uno di meno, non un diritto di meno
20 NOVEMBRE 2019
GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI A TRENT’ANNI DALLA LORO PROCLAMAZIONE
GIORNATA DI MOBILITAZIONE PER SILVIA ROMANO A UN ANNO DAL SUO SEQUESTRO
Parafrasando uno slogan importante nella lotta contro la discriminazione di genere, anche la GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI (20 novembre 1989/20 novembre 2019) può essere sintetizzata con queste parole:
“Non uno di meno, non un diritto di meno”.
Ma i diritti – e cosa c’è di più sacro dei diritti dei bambini? – rimangono carta straccia quando non sono tradotti in scelte politiche vere, in leggi che si fanno rispettare, in stili di vita che tutti assumiamo.
Non uno di meno, non un diritto di meno.
Sono carta straccia i diritti dei bambini se, in un villaggio del Guatemala, solo una ONG, e non il governo, ha portato la scuola, e non solo, ma anche l’acqua, l’elettricità, il cibo, la salute. Sono carta straccia perché una ONG è ben poca cosa a confronto con la potenza di uno Stato. Eppure le ONG in Italia sono criminalizzate, mentre lo Stato italiano non lo è mai, neanche quando promulga decreti per la sicurezza che hanno tantissimo di criminale, neanche quando i bambini anche in Italia, se sono stranieri, ci si impegna a che non godano degli stessi diritti dei bambini italiani Doc.
Non uno di meno, non un diritto di meno.
La ONG italiana Sulla Strada ha portato nel villaggio della Granadilla l’acqua, la luce, il cibo, la salute e la scuola. Ma quanti sono i villaggi come La Granadilla in Guatemala? Centinaia, migliaia! E allora? Allora, almeno noi abbiamo gettato un seme. È il seme della solidarietà, ben poco di moda nella nostra società occidentale. Di fatto, qui da noi comanda ormai il messaggio indotto (dunque non nostro ma di un potere che ce lo ha inoculato piano piano) di “Prima gli italiani”, quindi “prima i diritti dei bambini italiani”, poi dopo, quando loro staranno bene, verranno anche i diritti dei bambini in Guatemala. È l’egoismo fatto carne, fatto storia, che costruisce le sue barriere, i suoi muri, per potersi difendere, non tanto dai migranti, ma dal nostro stesso senso di solidarietà.
Non uno di meno, non un diritto di meno.
Trent’anni esatti sono passati da quando all’Onu sono stati proclamati a gran voce i Diritti dei Bambini. Per i bambini in Guatemala e per quelli di tantissimi altri paesi del mondo, direi della maggior parte dei paesi del mondo, quel proclama è rimasto solo sulla carta. Carta straccia.
Non uno di meno, non un diritto di meno.
Trent’anni da quei Diritti, che oggi tornano a galla per diritto di visibilità nel loro anniversario, ma poi sarannorelegati un’altra volta nel silenzio.
MA UN ANNO, UN ANNO SOLO, è passato dal rapimento in Kenia di SILVIA ROMANO, che lavorava per una ONG a favore dei bambini orfani. Rapita e non ritrovata, rapita in Kenia e ora rapita e nascosta anche nel nostro silenzio, perché nessuno più ne parla, dopo che i leoni italiani avevano ruggito: “Se l’è cercata!”, “Perché non è rimasta in Italia a fare qualcosa per i nostri bambini?”, e giù altri insulti. Fra i diritti dei bambini c’è anche quello di essere difesi se sono orfani. Hanno rapito Silvia che li difendeva e ora quei bambini sono rimasti orfani per la seconda volta.
Non uno di meno, non un diritto di meno.
Carlo Sansonetti
Presidente Sulla Strada



