PARTE LA CAMPAGNA #IOACCOLGO
La campagna #ioaccolgo, presentata ieri, è una chiara e forte reazione all’altra campagna, martellante e pervasiva, che questo nostro governo ha presentato da quando si è insediato, detta dei #portichiusi.
La campagna #ioaccolgo è allora una forte provocazione a fare una scelta di campo, umana e sociale.
Siamo convinti che sia in atto una vera e propria deriva antropologica, che sta portando a pericolose devianze nella psicologia e nelle relazioni umane. Per questo, una scelta di campo è ormai imprescindibile per chiunque voglia salvaguardare la nostra umanità (interna ed esterna a ciascuno di noi).
L’Associazione Sulla Strada si è innestata in quella scelta nel giorno stesso della sua nascita, venti anni fa.
Non siamo nati bastardi ma figli dell’umanità, e perciò figli della cultura della solidarietà. Chi parla di respingimenti è già fuori da quella cultura e dalla stessa umanità, è fuori dalla nostra Associazione. Si dice “Non possiamo accoglierli tutti”, ma questa è un’affermazione ideologica, strumentale e senza senso, pronunciata in questi ultimi tempi da Carlo Calenda del PD e, con altri termini, anche dalla ministra della Difesa Armata Elisabetta Trenta: “La vita umana è sacra, ma questo non vuol dire accogliere tutti indiscriminatamente”.
Quest’ultima è una contraddizione in termini, perché, se da una parte si dice che la vita è sacra e, dall’altra, si sa che una vita è a rischio nelle carceri libiche o nei gusci di noce sul Mediterraneo, allora la conseguenza logica è che quella vita, proprio perché “sacra”, va salvata, cioè va accolta fra braccia sicure, in porti sicuri.

Altra cosa è il processo di integrazione, che ha le sue norme e i suoi percorsi, che vanno osservati e fatti osservare.
In questo processo, il primo passo è definire qual è l’ambito dell’integrazione: è l’Europa tutta, in cui l’Italia è ancora inserita. A questo proposito, l’Europa è il continente che accoglie meno in tutto il mondo e, al suo interno, l’Italia ricopre solo il 14° posto. Se si dovessero davvero rispettare quote specifiche per ogni paese, probabilmente l’Italia dovrebbe accoglierne di più!

Ma non è questo il vero problema. È in atto una martellante campagna – decisa, solida, organizzata, quotidiana, pervasiva e a tutti i livelli – portatrice di messaggi duri e chiari di violenza e di respingimenti, ma anche indiretti e comunque subliminali, che ci sta catapultando verso una deformazione psicologica e spirituale, della quale anche molti preti sono complici coscienti. La fede stessa perciò è presa di mira, come è preso di mira anche Papa Francesco, vero baluardo sociale e politico di questa campagna di accoglienza, continuamente sotto il bombardamento di accuse assurde.
La fede esige l’accoglienza. Sant’Agostino ha insegnato che esiste la fede con la quale si crede, ma esiste anche la fede nelle cose in cui si crede. Quest’ultima è quella che si cerca di inquinare. Ma, come si dice nei testi sacri, “Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre”, per cui basta osservare anche superficialmente la sua vita per rendersi conto che la sua scelta è sempre verso gli ultimi, verso gli scartati, verso chi sta male, verso chi corre il rischio di morire o di vivere male.
Dunque, la campagna #ioaccolgo riporta il timone nella direzione giusta.
Carlo Sansonetti
Presidente Associazione Sulla Strada
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